Nell’ultimo decennio l’approccio diagnostico e terapeutico alla Psoriasi ed all’Artrite Psoriasica si è notevolmente modificato a seguito della progressiva presa di coscienza da parte del mondo medico della gravità della patologia e della sua potenzialità altamente invalidante e disabilitante sul paziente. In questo senso, le più recenti acquisizioni scientifiche hanno via via mutato profondamente l’atteggiamento degli specialisti reumatologi e dermatologi nei confronti della malattia, che è passato da un approccio attendistico che riservava l’impiego di farmaci antireumatici specifici (i cosiddetti Disease Modifying AntiRheumatic Drugs, DMARDs) solo ai casi più aggressivi ed agli stadi più avanzati della patologia, ad una strategia più aggressiva mirata ad un intervento precoce in grado di anticipare i danni articolari irreversibili prodotti dalla malattia.
Oggi è noto come I’artrite psoriasica, così come tutte le altre poliartriti infiammatorie comunemente classificate come spondiloartriti sieronegative (spondilite anchilosante, etc), sia caratterizzata da una fase d’esordio (la cosiddetta Early Arthritis) che normalmente non supera i 6 mesi dall’insorgenza dei primi sintomi e che di fatto precede lo stadio di cronicizzazione del processo flogistico autoimmune, una volta avvenuto il quale risulta molto più complesso contenere la potenzialità distruttiva e invalidante della patologia.
Molti autori sono ormai inoltre concordi sull’esistenza di quella che viene comunemente indicata come “window of opportunità for the treatment”, definita come una ristretta finestra temporale di maggior sensibilità dell’artrite reumatoide ai trattamenti anti-reumatici, collocata proprio nelle fasi più precoci della patologia.
In questa ottica, appare evidente come il miglioramento dell’outcome di malattia passi inevitabilmente attraverso la diagnosi precoce di qualunque caso di artrite all’esordio, nonché attraverso l’impostazione di un corretto trattamento fin dalle primissime fasi della patologia.
Queste acquisizioni naturalmente si sposano efficacemente con il sempre crescente numero di terapie a disposizione del dermatologo che accanto ai già citati DMARDs tradizionali può ora annoverare anche una serie di trattamenti anticitochinici e/o anticellulari (generalmente indicati come “farmaci biologici”) che, soprattutto se impiegati già durante la window of opportunity, possono influire profondamente sui meccanismi patogenetici della flogosi reumatoide.
Tuttavia la diagnosi precoce dell’artrite psoriasica è spesso tutt’altro che semplice, dato l’aspetto polimorfo che la patologia può assumere al suo esordio nei diversi soggetti ed in considerazione dell’elevato numero di condizioni patologiche di altra natura in grado di presentarsi con un quadro clinico esattamente sovrapponibile a quello di un’artrite reumatoide in fase iniziale.
In questo contesto, è nata l’idea di sviluppare un progetto per il riconoscimento precoce dell’ artrite psoriasica, il cui successo si fonda sullo sviluppo di un rapporto sempre più stretto, nel rispetto dei reciproci ruoli, tra MMG, cui spetta il compito di identificare i casi suggestivi da inviare precocemente ad una valutazione di secondo livello, e specialista dermatologo cui è affidato il ruolo di confermare (avvalendosi di tutti gli strumenti a disposizione di un centro specializzato) il sospetto diagnostico iniziale e di intraprendere la terapia corretta per indurre la remissione di malattia.
Per questo è stato concepito il progetto BASE (Brindisi Arthritis Psoriatic Early), che si pone la finalità di creare per la prima volta sul territorio brindisino un percorso diagnostico/terapeutico dedicato alla diagnosi precoce dell’artrite psoriasica, attraverso l’acquisto e l’utilizzo di un ecografo perche’ la diagnosi ecografica e’ diventata essenziale, insieme alla clinica, per effettuare una diagnosi precoce delle lesioni articolari in corso di psoriasi, da destinare al centro per la cura della psoriasi dell’ospedale Antonio Ferrino, che ha una importante casistica di artrite psoriasica e potrebbe avvalersi della diagnosi ecografica per anticipare significativamente la diagnosi e iniziarne quindi le terapie piu’ adeguate.
Nella valutazione delle problematiche artritiche delle mani (artrite psonasica e osteoartrite), l’ecografia b-mode e con power doppler ha un ruolo fondamentale per l’identificazione della flogosi delle articolazioni interfalangee (ifp e ifd) e metacarpofalangee (mct). Inoltre l’utilita’ fondamentale dell’ecografia non si limita solo alla precoce identificazione delle lesioni artritiche in corso di psoriasi ma puo’ essere molto utile nel follow up dei pazienti con artrite psoriasica trattati con terapie sistemiche in particolare i farmaci biologici.
Dopo questa premessa sarebbe molto importante nella realta’ brindisina avere a disposizione un ecografo perche’ permetterebbe la precoce individuazione del coinvolgimento articolare in corso di psoriasi con la primaria valutazione delle articolazioni interfalangee distali. Sarebbe indispensabile nei casi in cui sia impossibile effettuare una biopsia sinoviale, la diagnosi precoce di artrite psoriasica nelle articolazioni interessate con la possibilita’ di iniziare subito trattamenti adeguati per bloccare la progressione della malattia.
Da un punto di vista clinico, senza l’ausilio ecografico, la diagnosi precoce dell’artrite psoriasica e’ difficile perche’ può presentarsi una diagnosi di artrite psoriasica senza onicopatia psoriasica che e’ una delle prime manifestazioni della pelle presenti in corso di artrite, oppure una diagnosi di artrite psoriasica con onicopatia psoriasica, oppure psoriasi cutanea senza interessamento articolare e infine una onicopatia psoriasica senza interessamento articolare. Questa variabilita’ di manifestazioni patologiche non facilitano la diagnosi se non si utilizzano gli strumenti di diagnosi ecografica.
Il progetto BASE quindi potrebbe portare innumerevoli benefici alla salute dei pazienti con problemi di psoriasi associati alle problematiche articolari, sia in termini di evitare la progressione della malattia con le terapie piu’ adeguate sia per monitorare poi queste terapie, la loro efficacia e la loro tollerabilita’. Ecco perche’ la nostra associazione AIPA MOLTO ATTIVA NEL TERRITORIO PUGLIESE CHE CONTA CENTINAIA DI ISCRITTI vorrebbe collaborare con istituzioni e aziende private per far si che la diagnosi ecografica sia possibile nel centro per la cura della psoriasi dell’ospedale di Brindisi per diagnosticare subito I’artrite psoriasica perche’ oggi se diagnosticata precocemente si puo’ curare e impedire la devastante progressione che portava e porta ancora oggi a una disabilita’ pressoché totale. Si e’ fatto tanto, ma tanto c’e’ ancora da fare per questi malati che hanno bisogno di un percorso diagnostico adeguato, efficiente e soprattutto precoce.